La storia del Brasile, democrazia e sviluppo economico

Gli anni del ritorno alla democrazia e del liberismo economico in Brasile

Con la caduta del regime militare e l’elezione del Presidente José Sarney, il Brasile si trovò costretto ad affrontare una enorme crisi economica, caratterizzata inoltre da un fortissimo indebitamento con l’estero.

Nei tre anni in cui governò, Sarney attraverso i suoi ministri del Tesoro varò numerosi piani volti a tenere a freno l’inflazione galoppante, attraverso alcuni piani denominati “Piani Incrociati 1 e 2”, con i quali vennero varate nuove monete e dapprima annunciato il congelamento dei prezzi, mentre successivamente questi vennero liberalizzati causando lo scoppio dell’inflazione.

Nel 1989 il successore di Sarney, Fernando Condor reintrodusse il congelamento dei prezzi e rilanciò la nuova moneta, il Cruzado novo. Inoltre riprese a pagare il debito con l’estero, che era stato interrotto ben due anni prima a causa della crisi che attanagliava il Paese ed i conti pubblici, il che contribuì a ristabilire un clima di fiducia con gli altri Paesi.

La ritrovata spinta di sinistra oltre ai tanti movimenti studenteschi ed intellettuali, portarono nel 1992 alla deposizione del Presidente Condor per impeachment a causa di alcuni episodi legati alla corruzione, ed alla elezione del Presidente Itamar Franco.

La presidenza di Itamar Franco e l’inizio dell’epoca Lula

Con Itamar Franco il Paese si stabilizzò, e visse una decina d’anni di relativa tranquillità, più politica che economica, con un lento ma progressivo aumento della capacità produttiva del Brasile. infine dopo alcuni eventi politici rocamboleschi, nel 2003 venne eletto Presidente Luiz Inacio da Silva, chiamato Lula.

Il Presidente Lula di origini popolari e modeste, introduce nel Paese una serie di provvedimenti atti a migliorare la distribuzione della ricchezza, riuscendo in questo modo a migliorare sia la produzione economica, sia a garantire al Brasile un netto miglioramento delle condizioni dei brasiliani più poveri e soprattutto della nascente classe media, sempre più ampia e dinamica.

Lula governa per ben due mandati fino al 2011, anche se la spinta iniziale subisce una forte frenata quando iniziano a venire fuori i primi scandali legati alla corruzione all’interno del Partito dei Lavoratori. In questo modo Lula, seppur goda ancora di un enorme seguito popolare, è costretto a venire a patti con i grandi proprietari terrieri ed industriali del Paese, per niente contenti delle misure introdotte dal Presidente.

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Dilma Rouseff ed il Brasile moderno

Nelle elezioni del 2011 continua la linea popolare della presidenza con l’elezione di Dilma Rouseff, la prima Presidente donna del Paese con un passato di lotta e protesta alle spalle, che le costarono arresti e torture.
Oggi come tutti sanno, Dilma Rouseff è stata destituita a causa dell’impeachment mosso nei suoi confronti dall’opposizione, che hanno portato alla presidenza di Michel Temer.

In questo ultimo periodo, spenti ormai i riflettori legati ai giochi olimpici appena svoltosi nel Paese, è emerso come il Brasile abbia si raggiunto dei risultati enormi negli ultimi 15, 20 anni, ma che forse si basano su una struttura troppo fragile.

Le grandi riforme del Governo Lula hanno permesso a milioni di persone di uscire dalla povertà e di arricchire le fila dell’enorme classe media brasiliana, soprattutto grazie agli incentivi allo studio superiore universitario. Inoltre le contemporanee spinte date all’economia del Paese hanno permesso una crescita economica unica nell’America Latina, che ha portato il Brasile ad essere preso come modello.

Oggi purtroppo sappiamo che tutto questo si basava su un uso delle materie prime del Paese che ha portato anche corruzione e malaffare, delineando una crescita economica troppo legata al loro prezzo sul mercato internazionale e quindi all’uso delle risorse pubbliche.

Le incognite sul futuro

A causa dei bassi prezzi delle materie prime e degli scandali legati alla corruzione, sembra proprio che il Brasile quasi si fermi senza il continuo iniettare denaro pubblico nell’economia, la quale si è forse per troppo tempo appoggiata su quest’aiuto senza imparare a camminare con le proprie gambe.

Oggi il Presidente Temer si trova di fronte ad una grande sfida, rilanciare il Paese dal punto di vista economico, continuare nelle politiche sociali, fondamentali in un Paese con ancora milioni di poveri, e soprattutto insegnare alle imprese brasiliane a camminare con le proprie gambe.

Tutto questo non è facile visti anche i necessari investimenti da fare in infrastrutture, in un Paese che ne è quasi sprovvisto, oltre a dover riportare legalità e credibilità internazionale. Le sfide che si prospettano per il Brasile nei prossimi anni sono enormi, ma questo incredibile Paese ci ha abituato alle sorprese.

Approfondimenti interni

Il regime militare in Brasile

Il periodo repubblicano brasiliano

Il periodo imperiale in Brasile

La colonizzazione del Brasile

Approfondimenti esterni sulla Storia del Brasile

La storia del Brasile su Wikipedia

La storia del Brasile secondo l’Enciclopedia Treccani

Notizie economiche dal Brasile su il Sole 24 Ore

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