Vivere in Brasile è un’esperienza complessa, per la quale servono umiltà, determinazione ed essere pronti ad alcune rinunce. A parte gli aspetti culturali, linguistici e sociali brasiliani, estremamente differenti rispetto a quelli europei, c’è un problema particolarmente rilevante legato alla cucina e all’alimentazione. In Brasile è difficile, se non impossibile, trovare alcuni prodotti tipici della nostra tradizione culinaria, disponibili soltanto a prezzi eccessivi o totalmente assenti. Ecco una lista dei prodotti italiani che mancano quando si vice in Brasile, in base alla mia esperienza personale.
Pasta
Ovviamente la pasta è uno dei pochi prodotti presenti nei supermercati brasiliani, tuttavia il prezzo d’acquisto è decisamente elevato. Un pacco di pennette o spaghetti Barilla viene venduto dai 10 ai 15 reais, quindi da 2,30 a 3,50€, a meno che non venga messo in promozione, cosa che succede molto di rado per questo genere di articoli. Oltre a ciò manca la varietà presente in Italia, essendo disponibili soltanto alcuni tipi piuttosto comuni, inoltre l’alternativa è comprare la pasta brasiliana, quasi sempre di bassa qualità e realizzata con l’uovo.
Mozzarella
Un altro prodotto made in Italy del quale si sente nostalgia è la mozzarella, praticamente introvabile a causa della deperibilità di tale alimento. Naturalmente esistono dei mercati e ristoranti che offrono prodotti d’importazione, ma si tratta di pochissimi locali in un Paese enorme come il Brasile. Anche in questo caso le alternative locali non sono all’altezza, aspetto che porta molti concittadini a evitare del tutto il consumo di prodotti meravigliosi come la treccia di mozzarella, una delle grandi specialità del Belpaese.
Cornetti
Esiste una tradizione italiana inesistente in Brasile, quella del caffè e cornetto al bar per la colazione. Entrando in una padaria brasiliana si possono trovare soltanto cibi fritti, in alcuni casi delle torte oppure il classico pão de queijo, un panino con all’interno o nell’impasto del formaggio. Alcuni locali sono attrezzati con la macchina del caffè espresso, però i cornetti sono impossibili da reperire, quindi spesso la maggior parte degli italiani evita di fare colazione fuori e consuma il primo pasto della giornata in casa.
Pasticceria
Una delle tradizioni da dimenticare in Brasile sono le pastarelle di domenica, da consumare a fine pasto oppure a metà pomeriggio. Si tratta in genere di tutti i prodotti di pasticceria, una varietà incredibile presente in Italia, differente per ogni regione del Belpaese. In Brasile si possono acquistare torte e dolci ovviamente, ma la selezione è ristretta e in molti casi la qualità non è minimamente paragonabile con la nostra. Dopo un po’ ci si fa l’abitudine, ma la nostalgia di un vassoio di pastarelle, di un gelato artigianale o di un tiramisù come si deve a volte è forte.
Formaggio
I brasiliani sono dei veri e propri appassionati per i formaggi, lo mettono dappertutto, anche dove non dovrebbero, spesso coprendo il sapore dei piatti con tonnellate di formaggio fuso. Altro discorso invece è la qualità, presente soltanto in alcuni rari prodotti locali realizzati artigianalmente, con materie prime adeguate. In qualsiasi supermercato si possono trovare due formaggi italiani, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, naturalmente a prezzi esorbitanti, tuttavia le decine di altre tipologie di formaggi sono quasi sempre introvabili, come il mascarpone, il pecorino, il caciocavallo, l’asiago o il gorgonzola.
Liquirizia
L’ultimo prodotto nostrano introvabile in Brasile è la liquirizia, una mia debolezza personale di cui a volte sento molto la mancanza. In 5 anni non sono mai riuscito a reperire questa radice, un alimento dalle molteplici proprietà benefiche per l’organismo, praticamente sconosciuto dalla stragrande maggioranza dei brasiliani. Vivere in Brasile significa mettere da parte i propri ricordi culinari, legati ai sapori e all’eccellenza dei prodotti made in Italy, accettando la diversità di un paese profondamente diverso dal nostro.